Quando si parla di energia solare, la Francia sta facendo un salto deciso: dalla terra all’acqua. Con l’aumento della pressione sull’uso del suolo e regolamenti ambientali sempre più rigorosi, i parchi solari galleggianti (photovoltaïque flottant) stanno diventando un’alternativa concreta e strategica.
Questa tecnologia trasforma bacini inutilizzati—come cave dismesse, laghi artificiali o invasi irrigui—in hub ad alta resa di energia pulita. Non si tratta di un semplice esperimento: secondo il Ministero della Transizione Ecologica, il solare galleggiante è uno strumento chiave per raggiungere gli obiettivi climatici, soprattutto nel sud del Paese, dove i conflitti tra uso agricolo e conservazione del territorio stanno rallentando gli impianti a terra.
A differenza dei sistemi tradizionali, i pannelli galleggianti beneficiano dell’effetto raffrescante dell’acqua, che migliora l’efficienza e assicura una resa stabile anche ad alte temperature.
Micro-Hook: Un progetto pilota del 2023 a Peyrolles, in Provenza, ha registrato una produzione superiore del 12–15% rispetto agli impianti a terra, grazie al raffreddamento naturale e alla riflessione luminosa sull’acqua.
La Francia non si limita più ai tetti: sta convertendo l’acqua in energia. Con oltre 20 progetti attivi e decine in fase di autorizzazione, il fotovoltaico galleggiante è diventato una componente strutturale della strategia solare nazionale.
Perché la Francia punta sul solare galleggiante
Non si tratta più di una sperimentazione. La Francia sta scalando strategicamente il fotovoltaico flottante. In un contesto di politiche climatiche sempre più rigorose e suolo disponibile in calo, l’acqua si propone come la nuova frontiera per l’energia solare.
Obiettivi climatici e roadmap nazionale (PPE e SNBC)
L’ambizione francese è chiara e definita:
- PPE (Programmation Pluriannuelle de l'Énergie): da 18 GW nel 2023 a 44 GW nel 2028
- SNBC (Stratégie Nationale Bas-Carbone): neutralità carbonica entro il 2050
Il solare galleggiante risponde ai due pilastri del piano:
- Zero consumo di suolo agricolo
- Energia distribuita e a basso impatto ambientale
Lo Stato sostiene il settore con fondi per la ricerca, partenariati regionali e studi di rete, dimostrando che senza il galleggiante sarà impossibile raggiungere i 100 GW previsti per metà secolo.
Conflitti d’uso del suolo e limiti dell’agrivoltaico
Gli impianti a terra incontrano barriere:
- Aree agricole pregiate (Occitania, PACA)
- Espansione urbana (Lione, Bordeaux)
- Zone protette (Natura 2000, riserve ornitologiche, zone umide)
Il fotovoltaico galleggiante aggira questi ostacoli, sfruttando bacini artificiali come cave riempite, vasche per il trattamento o invasi irrigui.
Anche l’agrivoltaico, pur in crescita, è limitato da normative complesse e capacità ridotta. Al contrario, i progetti galleggianti ottengono approvazioni più rapide e con minor opposizione pubblica.
Esempio reale: Nel 2022, un progetto agrivoltaico da 15 MW ad Aude ha richiesto 14 mesi per ottenere i permessi, mentre un impianto flottante da 17 MW nel Vaucluse è stato approvato in meno di 4 mesi.
Vantaggi tecnici del solare galleggiante
Oltre alla libertà dal suolo, il fotovoltaico flottante offre benefici tecnici concreti:
- Raffrescamento naturale: l’acqua riduce la temperatura dei moduli e migliora l’efficienza
- Meno polvere e pulizia: ridotta manutenzione
- Effetto albedo: l’acqua riflette la luce e migliora l’irraggiamento
- Zero opere civili: niente sbancamenti o fondazioni
Risultato? Una resa superiore del 12–15% rispetto a un impianto terrestre equivalente, soprattutto in regioni soleggiate come Provenza e Occitania.
Confronto tecnico: terra, tetto, galleggiante
Stato attuale del mercato francese
La Francia ha superato la fase sperimentale: sta implementando il fotovoltaico galleggiante su scala industriale.
Dati aggiornati a metà 2024:
- Oltre 125 MW installati
- 20+ impianti attivi
- Decine in attesa di permessi
- Interesse crescente da parte di investitori europei dell’energia rinnovabile
I progetti si concentrano dove c’è:
- Alta radiazione solare
- Bacini industriali dismessi
- Supporto dalle autorità regionali
Il progetto del 2023 a Peyrolles-en-Provence ha raddoppiato la produzione attesa e coperto l’8% dei consumi elettrici comunali.
Progetti principali
Tutti installati su bacini artificiali e non naturali, con impatto ambientale minimo e forte consenso locale.
Regioni più attive: Occitania, PACA, Alvernia-Rodano-Alpi
Motivi del successo:
- Elevata radiazione solare (1.700–1.900 kWh/m²/anno)
- Infrastrutture idriche da miniere, irrigazione e bonifiche
- Cluster regionali per R&S e permessi rapidi
- Prefetture con iter più snelli per il collegamento in rete
Un vantaggio non da poco, vista la lentezza media della connessione alla rete in altri impianti francesi.
I protagonisti del solare galleggiante in Francia: Akuo, EDF e VSB
Akuo Energy è stato il primo sviluppatore a realizzare un impianto fotovoltaico galleggiante connesso alla rete in Francia (O'MEGA1), diventando il volto pubblico di questa tecnologia.
EDF Renewables sta integrando il solare galleggiante nella sua strategia europea, puntando su progetti su larga scala e sinergie con bacini esistenti.
VSB Énergies Nouvelles si concentra su progetti comunitari di media taglia, con iter autorizzativi più rapidi e forte coinvolgimento locale.
Insieme, questi sviluppatori stanno plasmando il futuro del fotovoltaico flottante in Francia, dimostrando che la scalabilità è possibile anche in un quadro normativo complesso.
Sfide normative e autorizzative per il solare sull’acqua
Sebbene il potenziale del fotovoltaico galleggiante sia chiaro, l’iter autorizzativo resta articolato. Gli impianti su bacini idrici sono soggetti a più livelli di giurisdizione—ambientale, idrica e municipale—e richiedono valutazioni ambientali più rigorose rispetto al solare a terra.
Valutazioni d’impatto ambientale (Natura 2000, fauna acquatica)
Ogni progetto situato vicino o all’interno di una zona protetta Natura 2000 deve superare una VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) secondo le normative UE.
Aspetti valutati:
- Effetti su flora e fauna acquatiche
- Rischio ombreggiamento su vegetazione sommersa
- Impatto su rotte migratorie di uccelli
- Alterazioni termiche o di ossigenazione del bacino
Anche fuori da zone protette, molte agenzie locali richiedono una VIA semplificata, soprattutto se il bacino ospita biodiversità.
Esempio reale: Un progetto in Rodano-Alpi è stato bloccato per 9 mesi a causa di una ciclicità riproduttiva imprevista di pesci, emersa durante la revisione ambientale.
Enti coinvolti: Prefettura, DDT(M), Agenzie dell’Acqua
A seconda della posizione, un impianto galleggiante può richiedere l’approvazione da parte di:
- Prefettura (autorità centrale regionale)
- DDT(M) – Direzione Dipartimentale dei Territori (e del Mare): gestione usi del suolo e dell’acqua
- Agenzia dell’Acqua: se il bacino è pubblico o protetto
Ogni ente può richiedere studi tecnici, valutazioni di rischio, consultazioni pubbliche e pareri separati.
Tempistiche: prevedere almeno 6–12 mesi per le autorizzazioni, fino a 18 se gli iter sono non coordinati.
Bacini pubblici vs privati: differenze fondamentali
Un punto spesso trascurato è la natura giuridica del bacino:
- Bacini privati (cave dismesse, laghetti aziendali): più rapidi da autorizzare, spesso bastano permessi comunali e di sicurezza
- Bacini pubblici (invasi, laghi, canali): soggetti a concessioni statali, gare pubbliche e vincoli d’uso
Una classificazione errata del bacino può comportare il rigetto totale del progetto.
Consiglio: Verificare con precisione proprietà e classificazione legale del sito prima di avviare layout o studi di connessione.
Aspetti tecnici della progettazione di impianti galleggianti
Realizzare un impianto sull’acqua richiede criteri ingegneristici dedicati: galleggiabilità, ancoraggio, movimenti ondosi e corrosione sono solo alcuni dei fattori critici.
Inclinazione pannelli, tipologia dei galleggianti, tecniche di ancoraggio
Tre decisioni chiave in fase di progettazione:
- Inclinazione pannelli: tra 10° e 15°, per massimizzare l’irraggiamento e minimizzare le ombre
- Galleggianti: in Francia dominano i moduli in HDPE (polietilene ad alta densità) per durabilità e costo
- Ancoraggio: varia in base a profondità e morfologia del bacino
- Fondale (per bacini bassi)
- Argini (per invasi inclinati)
- Cime con tenditori (per compensare il moto ondoso)
- Fondale (per bacini bassi)
A Piolenc sono stati usati galleggianti testati in galleria del vento, garantendo una durata utile oltre 25 anni.
Simulazione resa energetica: raffrescamento e guadagno
Il raffreddamento naturale dell’acqua può aumentare l’efficienza dal 5 al 15%, secondo posizione e clima.
Formula semplificata di calcolo:
python
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Yield_float = Yield_land × (1 + ΔT × C_f)
# ΔT = riduzione temperatura (°C)
# C_f = coeff. guadagno per °C (~0.005–0.006)
Esempio: Se un pannello è 3 °C più freddo sull’acqua, si può ottenere +9% di energia prodotta all’anno.
Collegamento con inverter e storage a terra
I moduli galleggianti non ospitano elettronica pesante. L’energia viene trasportata a riva tramite cavi stagni verso inverter e batterie.
Specifiche essenziali:
- Connettori IP68 e canaline anti-UV
- Giunti flessibili per assorbire il moto
- Stringhe corte per limitare la caduta di tensione
Errore evitabile: Nel 2022, un impianto in Occitania ha perso il 2% di produzione per un layout cavi non ottimizzato.
Benefici economici e ambientali del solare galleggiante
Sebbene il fotovoltaico sull’acqua presenti maggiori complessità ingegneristiche, i vantaggi economici e ambientali compensano ampiamente, soprattutto per comuni, consorzi irrigui e impianti industriali.
Confronto CAPEX/ROI: galleggiante vs terra
Nonostante il leggero sovrapprezzo iniziale, l’ROI è più rapido grazie a resa superiore e minori costi legati al terreno.
Risparmio idrico e controllo evaporazione
Gli impianti galleggianti agiscono da copertura parziale dei bacini, offrendo:
- Riduzione evaporazione: –20–30%
- Temperature più stabili
- Migliore ossigenazione in alcuni casi
Applicazioni ideali:
- Bacini irrigui in zone aride
- Vasche di raffreddamento industriale
- Impianti comunali di trattamento acqua
Dati reali: Un pilota in Nuova Aquitania ha mostrato –29% di evaporazione nei mesi estivi del 2022.
Accettazione pubblica e uso condiviso (pesca, irrigazione)
Il solare galleggiante genera meno opposizione pubblica rispetto agli impianti a terra, specialmente se collocato su bacini industriali inattivi.
Compatibilità d’uso:
- Pesca mantenuta grazie allo spazio sotto i moduli
- Irrigzione non interrotta
- Basso impatto visivo = più consenso
Lo studio comunitario di EDF a Piolenc ha registrato l’82% di approvazione tra i residenti dopo 12 mesi di attività.
Cosa ci aspetta: la roadmap francese per il fotovoltaico galleggiante
Con l’esaurimento degli spazi a terra e l’urgenza di rafforzare la sicurezza energetica, il fotovoltaico galleggiante in Francia è destinato a diventare un pilastro strategico nel piano nazionale per le rinnovabili. Da soluzione di nicchia, oggi è ufficialmente incluso in bandi regionali, studi di fattibilità nazionali e persino nel Piano Industriale Verde dell’UE.
Entro il 2030, la Francia punta a raggiungere 1,5–2 GW di capacità installata da impianti solari galleggianti, partendo dagli attuali 125 MW. A supportare questa crescita saranno:
- Incentivi nazionali in evoluzione
- Partnership pubblico-private
- Nuovi strumenti normativi europei
Obiettivi al 2030 e 2050 (bozza di Piano Nazionale Solare)
Secondo i documenti in fase di consultazione del Ministero per la Transizione Energetica:
- La Francia mira a 55–60 GW di fotovoltaico entro il 2030, con il 2–3% da impianti galleggianti
- Entro il 2050, la quota potrebbe salire al 5–8%, a seconda dell’accesso ai bacini e della maturità tecnologica
- Gli impianti su acqua saranno integrati in zone multiuso energetiche, soprattutto nelle regioni interne
- Il governo sta valutando procedure autorizzative accelerate per progetti su bacini artificiali
Fotovoltaico galleggiante nel contesto europeo
La Francia non è sola in questa corsa:
- 🇳🇱 Paesi Bassi: oltre 250 MW già operativi, in particolare su bacini agricoli
- 🇵🇹 Portogallo: primo impianto ibrido idro-FV su scala industriale (diga di Alqueva, 2022
- 🇫🇷 Francia: transizione da progetti pilota a scala commerciale sempre più visibile
A livello UE, il fotovoltaico galleggiante è ora ammissibile ai fondi Horizon Europe ed è incluso nel REPowerEU come tecnologia emergente prioritaria.
Le strategie di EDF e Akuo
🔹 EDF Renewables ha stanziato 180 milioni di euro per sviluppare impianti galleggianti nei prossimi 5 anni
🔹 Akuo Energy prevede di realizzare 250 MW entro il 2030 in Europa, con la Francia come mercato chiave
🔹 Entrambe le aziende stanno spingendo per una regolamentazione standardizzata e modelli di iniezione in rete condivisa
Citazione esperta:
“Il fotovoltaico galleggiante offre la scalabilità e l'accettazione pubblica che il solare a terra non sempre garantisce. In Francia non è più un test: è una priorità.”— Julien Moisan, Strategia Europa, Akuo Energy
Conclusione
La Francia sta dimostrando che il solare non deve per forza essere ancorato al suolo per funzionare. Con un mix unico di ambizione energetica, infrastrutture idriche e cooperazione pubblico-privata, il fotovoltaico galleggiante francese si sta affermando come elemento chiave nella strategia di decarbonizzazione nazionale.
Per gli sviluppatori, si apre una doppia opportunità:
- Utilizzare bacini idrici sottoutilizzati
- Alleggerire la pressione sul suolo agricolo, ridurre la perdita d’acqua e semplificare i permessi
Ma per cogliere questi benefici servono:
- Conoscenza anticipata dell’iter autorizzativo
- Progettazione tecnica specializzata
- Gestione attiva degli stakeholder locali
Adesso è il momento di prepararsi. Capire il contesto normativo e padroneggiare le specifiche dei sistemi galleggianti sarà cruciale per non perdere il treno dei prossimi bandi.
Domande frequenti (FAQ)
Il fotovoltaico galleggiante costa di più rispetto a quello a terra?
Leggermente. Il CAPEX è superiore del 5–10%, ma la resa è maggiore dell’8–15%, bilanciando l’investimento.
Gli impianti galleggianti danneggiano gli ecosistemi acquatici?
Se ben progettati e installati su bacini artificiali, hanno impatto ecologico minimo.
La proprietà del bacino è un fattore critico?
Sì. I bacini privati sono più facili da autorizzare, mentre quelli pubblici richiedono licenze e permessi statali.
Si può abbinare il solare galleggiante all’idroelettrico?
Certamente. In Francia e Portogallo stanno emergendo impianti ibridi FV-idroelettrico, con infrastrutture condivise.
Il fotovoltaico galleggiante è incluso negli obiettivi nazionali francesi?
Sì. Le bozze di piano prevedono 1,5–2 GW entro il 2030, sostenuti da incentivi francesi e fondi UE.